27 agosto 2008

L'attesa per Hillary, l'economia, le donne, il sano populismo di Kucinich


Niente cattiverie. Ma oggi che si parla di economia, qualche contenuto e molte critiche al disastro economico di otto anni di George W. Bush sono arrivate. I delegati e gli ospiti con la spilla di Hillary sono più di ieri e tutti stanno con le antenne in funzione per cercare di capire cosa faranno domani, quando si vota. Il terrore è che qualcuno fischi, faccia casino in platea. Mostri un partito diviso (come in effetti è).
Sul palco le donne elette in Senato e alla Camera spiegano che rovina sono stati per le famiglie gli ultimi anni - il titolo è "Proteggiamo i bilanci delle famiglie", la colonna sonora Sisters are doing it for themselves. L'insistenza sui milioni di green collar jobs è ossessiva, quella sulle paghe uguali per donne e uomini pure. Ogni oratore parla del suo Stato, della sua situazione, delle necessità delle zone rurali, della decadenza industriale, della difficoltà di arrivare a fine mese. Dopo le donne, il lavoro, i sindacalisti, il lavoratore del Michigan licenziato, l'infermiera disoccupata, Ed Rendall, governatore della Pennsylvania, che parla del prezzo del petrolio, delle multinazionali degli idrocarburi e della politica di Bush-Cheney (che a Philadelphia, nel suo Stato, alla convention del 2004, aveva promesso indipendenza energetica). Rendall picchia duro su McCain. Lo aveva detto in Tv, dobbiamo picchiare duro sull'energia. "L'unica cosa verde della politica di McCain sono i dollari che regalerà alle multinazionali e l'unica cosa che riciclerà sono le politiche di Bush. Il leader della Afl-Cio racconta storie di licenziamenti, paghe basse, pensionati che hanno visto ridotta la loro pensione. Il premio per aver scaldato la platea, questo pomeriggio, va comunque a Dennis Kucinich, deputato di sinistra dell'Ohio. Al grido di svegliati America, attaccando Bush, la guerra e l'economia (viene da Cleveland, il posto dove la crisi ha picchiato più duro) ha scaldato un pubblico fino a quel momento sonnacchioso.
C'è un fatto interessante in questa convention: se si escludono le poche superstar del partito (Kennedy, Michelle, Hillary), la popolarità dell'oratore non va di pari passo con il suo successo, con il suo peso specifico nel partito. I senatori che decidono le cose vere sono grigi, quelli che piacciono al partito, magari non contano niente. Kucinich è uno di questi. Bisognava vederlo quasi ballare sul palco - se trovo il video lo carico.

Nessun commento: