17 febbraio 2009

Sardegna, Firenze e the fierce urgency of now

Ricapitoliamo. In Sardegna l'apparato del Pd fa fuori il presidente della regione più attivo, diverso e potenzialmente figura nazionale. Questi si dimette e si va al voto. Al voto il Pd perde e la sinistra non ci guadagna. In Sardegna Soru aveva imposto la tassa alle barche di lusso, fermato i costruttori e - da imprenditore, prima - portato lavoro nuovo e non da cameriere d'estate o muratore. Soru prende più voti dei partiti che lo sostengono, il suo avversario meno voti della sua coalizione.
A Firenze il Pd prova a riscrivere le regole delle primarie, il giovane chierichetto-rutelliano Renzi si ribella e le vince. E adesso, nella rossa e bottegaia Firenze correrà lui - che spiega di aver vinto perché aveva i big del partito contro. Scommetteteci, Renzi si darà un profilo da Obama. In fondo, come ha detto Rutelli male usando una dichiarazione del presidente Usa, "non si può chiedere a nessuno che ricopra un incarico di lasciare la religione fuori dalla porta". E così, nella laica Firenze - che pure espresse il miglior cattolicesimo politico italiano con La Pira - avremo un sindaco contrario alle unioni civili, che voterebbe la legge sul testamento biologico del Pdl. La sua forza, probabilmente, il tessuto cattolico e la debolezza del tessuto della fu sinistra, incapace di vincere delle primarie con l'apparato e incapace di mobilitare qualcosa che non sia apparato.
Tutto sembra far pensare che siamo nel 2003 statunitense, con i democratici (e da noi la sinistra) allo sbando totale e senza un'idea di come uscirne, pronti a cavalcare Obama usando male i suoi slogan. Ci vorrebbe qualcuno che si mettesse a ragionare sulla crisi, sul Paese e tirasse fuori idee e forme dell'organizzazione capaci di far partecipare. Al momento costui non è Veltroni, non è Bersani, non è Ferrero, non è Vendola, non è Fava (e nemmeno Epifani, che sta facendo anche lui la sua supplenza come Cofferati....chissà che il Pd non perda Firenze e poi mandi lui a riconquistare la società, magari con una svolta meno di destra di quella del sindaco di Bologna).

10 commenti:

Anonimo ha detto...

aiuto.. non c'è via d'uscita?

America2008 ha detto...

La crisi è nera, ma forse per questo ci potrà essere luce, chissà.

Anonimo ha detto...

sarebbe un peccato sprecare una crisi, no?

America2008 ha detto...

Tanto, o porta a qualcosa anche per noi, o va molto molto male.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace ma su Renzi proprio non sono d'accordo (anche se inizialmente la pensavo come voi). Abito a Firenze da anni e, pur avendo simpatizzato sempre per DS e Rifondazione, stavolta ho votato Renzi come molti altri amici di sinistra. In questi giorni ho letto molti articoli su di lui e sulla sua campagna elettorale e mi dispiace quando viene descritto come "chierichetto" e "boy-scout". L'attuale Presidente della Provincia, pur essendo cattolico (che di per sè non è un male!), è un uomo intelligente e aperto al dialogo. Sono assolutamente convinta che se vincesse le elezioni di giugno, non solo lascerà l'impostazione laica di Firenze, ma migliorerà tanti aspetti della città. Le convinzioni etiche di Renzi a cui vi riferite non le condivido neanche io, ma credo che si debba distinguere tra un amministratore di una città (che per es. non ha voce in capitolo sulla sanità) e un leader nazionale; con il grigiume che circonda la sinistra un uomo intelligente che non si perde in chiacchere ma agisce è preferibile a chi ha posizioni etiche più affini ma non conclude molto. Inoltre, sostenere pubblicamente le proprie convinzioni è segno di coerenza e non di imposizione sulle idee altrui.

Certo bisogna dire che Renzi ha un linguaggio che ricorda quello dei progressisti americani (uso del noi, la responsabilità collettiva..), ma non copia gli slogan (cambiare è un'esigenza a Firenze!) e ha anche una concretezza che alla nostra classe politica manca. Avendo vissuto le primarie in prima persona vi posso assicurare che la sua forza, NON è il tessuto cattolico, ma un messaggio accattivante per una Firenze immobile da anni, delle idee valide e innovative, una partecipazione di volontari impressionante e un'organizzazione del Comitato elettorale impeccabile (che per la capillarità ricordava quasi quella del PCI...). Firenze voleva cambiare e Renzi ha saputo cogliere il momento propizio per fare delle buone proposte.

Buon giornata.

America2008 ha detto...

Cara Marta, grazie per aver scritto, Renzi è stata una cosa molto importante.

penso che la vittoria di Renzi sia sana. Ci voleva: lui non mi piace ma penso che, proprio perché esistono elettori come te, saprà fare una campagna elettorale con posizioni aperte (non è uno stupido, e mi sembra che abbia capito subito perché ha vinto: c'è la giusta rabbia di chi non ne poteva più). Ho passato a Firenze un bel po' di tempo, e ho presente la polvere che copre la politica fiorentina, quell'aria conservatrice che caratterizza chi la governa.

Quindi bene che ci sia Renzi (che non mi piace proprio, per un sacco di motivi: ma già nella sua intervista a repubblica di lunedì fa capire che non è fesso..) ma io che sono di sinistra voglio 8000 mille Renzi di sinistra, uno per ogni comune.

Su Firenze bisognerà fare un ragionamento su come mai non esistono più i partiti e perché quando ci sono uno non vorrebbe averli; e poi bisogna capire come mai oggi la democrazia funziona solo così: mi incazzo e uccido il re e la corte, ed è il segno di esistenza della mia partecipazione. Per questo le primarie mi sembrano un'illusione e poco più, se non si costruisce una società organizzata che vada oltre questo: in tutto ciò, ben venga Renzi e godiamoci lo spettacolo.

Mattia D.

America2008 ha detto...

Sugli apparati mi trovate d'accordo. Sull'idea che un sindaco non debba condividere alcune grandi questioni civili, non mi trovate d'accordo. Le coppie di fatto sono nazionali? Il cambiamento è uccidere il re? E, per finire, essere rutelliano (l'ho sentito in Tv con queste orecchie) è un segnale di discontinuità con la peggiore politica italiana, pronta a cambiare idea su tutto inseguendo il vento e il potere?
M mazz.

Anonimo ha detto...

Uccidere il re vuol dire mandare via chi c'è prima e basta, non importa se quello che viene dopo è buono o cattivo. E' l'arma principale rimasta nelle mani degli elettori, che infatti mandano sempre a casa chi sta governando (almeno qui in Italia, almeno fino al 2008).

Renzi è rutelliano ma domani chissà.. magari sarà sindaco di Firenze e si farà i fatti suoi e seguirà i suoi sogni di gloria (che non credo saranno i miei). Comunque ha scoperchiato la pentola, ci voleva: a Firenze no more party, e se succede a Firenze.. che vuol dire per l'Italia? (Marta, hai anche aperto il dibattito interno).

Anonimo ha detto...

Credo che il fatto che Renzi sia rutelliano l'avrete sentito alle Invasioni Barbariche. In realtà non disse questo, anche se non negò la sua vicinanza all'ex margheritino. Dico questo perchè ciò che è davvero particolare è che lui non è niente di tutto ciò. Sicuramente la sua storia personale (e qui valgono anche i valori cattolici) lo fa sentire più vicino a Rutelli che non a Veltroni, ma non è dentro una corrente particolare del Pd perché, perfortuna, è cresciuto ed è andato già molto oltre. Questo è la sua vera forza. So bene che molti giornali amano dipingerlo come un cattolico convinto a parole o nelle immagini (La Repubblica gli ha fatto una vera battaglia, quella on line il giorno della sua vittoria ha pubblicato una foto dove sullo sfondo si vedeva un crocifisso), ma io sono convinta che essere cattolici (come di altra fede) non sia un male, basta non agire per favorire quel determinato "gruppo d'interesse". Sono convinta che a giugno non sarà votato dai c.d. elettori ideologici, ma potrà vincere allargando il numero di sostenitori (assolutamente trasversali) che lo hanno sostenuto nelle primarie. E' un personaggio che rompe le righe e che, secondo me, è più valido di quello che molti giornali fanno apparire. Se sarà eletto, manderà via la maggior parte dei politici che sono a Palazzo Vecchio da una vita (anche se pensare che nominerà tutte persone che non hanno mai fatto politica è assolutamente illusorio) e mi auguro davvero che non prenderà decisioni sui temi etici seguendo le sue convinzioni, ma che, come ha promesso più volte, sarà aperto al dialogo su queste importanti tematiche (ad es. non credo abbia interesse ad eliminare il registro unioni di fatto che abbiamo già, anche se non vale giuridicamente).

Mattia mi permetto di fare un'annotazione su ciò che dicevi sulle primarie. "Far fuori gli altri" non è solo un modo di far vedere la partecipazione, ma almeno nel caso di Firenze, è stata una necessità. Nella mia città molte persone erano stanche di un partito che, a livello nazionale, si è dimostrato diviso e incapace di agire e, a livello locale, ha un gruppo dirigente totalmente autoreferenziale, chiuso in se stesso e troppo abituato a vincere (per rendersi conto dell'impatto è stato interessante, anche solo, vedere le facce di certi individui il 16 febbraio)... Le primarie e la candidatura di Renzi sono serviti a portare aria e idee e soprattutto tante persone che non avevano mai o quasi mai fatto politica.

Detto ciò mi fermo sennò faccio la parte della supporter che non sono. Staremo a vedere. Le aspettative sono alte...

Anonimo ha detto...

o molto basse (dipende dai punti di vista).