1 febbraio 2009

Una nuova era in Iraq?

Ricordate questa immagine? Ne giravano tante e di simili dopo le ultime elezioni politiche irachene, una vita fa: Giuliano Ferrara dava lezioni alla sinistra dicendo che le armi americane avevano portato la democrazia in Iraq e D'Alema diceva "sì ma..". Ieri in Iraq si è votato per i consigli provinciali: un test importante per capire se il processo di inclusione politica dei sunniti ha funzionato. Probabilmente, almeno secondo il Los Angeles Times, l'affluenza è stata bassa: poco sopra il 50%. Il clima nel paese però è buono e gli americani di fatto si fanno vedere meno in giro, come racconta il New York Times. Lo storico con simpatie reaganiane John Arquilla spiega come Obama potrebbe veramente ritirarsi dal Paese senza farlo esplodere. Le stime che da sono come sempre esagerate, da che mondo è mondo l'impero dice "dopo di me il diluvio" prima di andarsene. Però la strategia che propone ha un senso: ritirare il 90% delle truppe e lasciare solo quelle che controllano gli avamposti all'interno delle città. Cioè andarsene e lasciare quel poco che serve a controllare la violenza. Certo di mal di testa la regione non smetterà di darne al presidente. Tra 9 giorni si vota in Israele: la destra del Likud è data in vantaggio, qui potete vedere gli ultimi sondaggi. Uno dei giornali in inglese più importanti del Golfo, The National, ci ricorda le posizioni del leader Netanyahu e dei conservatori israeliani sulla questione dello Stato palestinese. In poche parole: non se ne parla proprio.

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