17 gennaio 2009

Obama e la sinistra

The Progressive, come dice anche il titolo, è un mensile molto molto a sinistra: si è sempre opposto alle guerre ed è stato uno dei primi mezzi di informazione a parlare della crisi ambientale. Rappresenta quindi un piccolo esempio di sinistra radicale americana. Lì come qui ci si chiede se Obama sarà un presidente "di sinistra" oppure se sarà un altro democratico centrista come Clinton e Carter. A noi il dibattito interessa fino ad un certo punto: Obama non sarà mai nè un modello nè un nemico ma semplicemente il capo della superpotenza mondiale, quello che stabilisce le regole del gioco dentro cui tutti stiamo. Ma l'articolo di John Nicols su questo mensile vale la pena di essere letto per due motivi: perchè racconta dei pezzi della biografia "liberal" di Obama che sono stati volutamente occultati in campagna elettorale; perchè suggerisce una strada alla sinistra radicale per influire sul governo che supera le strettoie del dibattito su "governo e movimenti" che ha animato la sinistra radicale nostrana. Nicols sintetizza la sua proposta così: fate pressione sul Paese, non sul presidente. Costruite il treno su cui tutti devono salire, non cercate di salire su quello costruito dagli altri. Fate proposte su cui tutti si debbano misurare, non limitatevi a criticare quelle degli altri. La riforma della Sanità sembra essere al primo posto in questa agenda mentre di politica estera si parla poco, solo per ricordare la campagna elettorale.

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