Politico racconta due storie che spiegano un po' dei sommovimenti di questi giorni. La svolta di McCain sulla ricerca del petrolio nel Golfo del Messico e in Alaska, mette il candidato in sintonia con il suo partito sul tema ambiente, questione sulla quale il maverick ha un curriculum migliore della media dei suoi colleghi repubblicani. Del resto, se sono vere le voci secondo le quali, in testa alla attuale lista dei Vice presidenti ci sarebbe Mitt Romney, la svolta di McCain sarebbe completa. Sia a destra che in direzione dei poteri che dominano Washington. Il terrore di Obama di farsi etichettare come liberal viene forse dall'idea che dopo agosto la sua storia personale verrà sottoposta a bordate di ogni tipo da parte delle varie lobby repubblicane (dai pro life, ai difensori della pena di morte, passando per la lobby delle armi). L'Nra, la più potente, ricca e ramificata lobby conservatrice prevede di spendere 40 milioni di dollari per spiegare che Obama è una minaccia per il diritto alla pistola sotto il cuscino. Probabilmente per vincere in alcuni Stati, Obama ha bisogno dei famosi voti dei Reagan democrats. Deve stare attento a non perdere quelli dei liberal (o dei giovani disillusi da una svolta che rischia di farlo apparire molto meno come l'uomo del cambiamento.
1 luglio 2008
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