A questo blog piace un candidato, non serve essere esperti per capirlo. Ma cerchiamo di dare tutte le notizie che possiamo. Ecco il link a un breve filmato prodotto dalla campagna di John McCain sulle posizioni di Obama sulla guerra in Iraq. Il candidato repubblicano accusa anche il suo rivale di aver riferito troppi particolari dell'incontro con il premier iracheno al Maliki. “Abbiamo già un presidente" spiega la campagna di McCain, e con questo racconto, Obama dimostra di essere inesperto, di non rispettare le gerarchie. Ecco la risposta al viaggio di Obama, dal New York Times. E a proposito del quotidiano della Grande mela, la notizia è che la direzione ha cestinato un editoriale del senatore dell'Arizona sull'Iraq in risposta allo stesso pubblicato sullo stesso giornale da Obama. “Non c'è niente di nuovo, non ci sono proposte chiare" è l'argomentazione. L'articolo di Obama, invece, anticipava il piano presentato il giorno dopo la pubblicazione sul Times. Ovvero regalava uno scoop al giornale, che in cambio, concedeva la tribuna. In passato McCain ha scritto molte volte sul quotidiano - e del resto la stampa Usa ospita tutti negli spazi per le opinioni, tra gli editorialisti di punta del Times ce ne sono diversi smaccatamente antipatizzanti nei confronti del senatore dell'Illinois. McCain, insomma, non è vittima della censura, ma della scarsa capacità di programmare le sue uscite con criteri da campagna elettorale.
22 luglio 2008
Iraq, la risposta di McCain e la mezza censura del New York Times
Pubblicato da America2008 alle 16:31
Etichette: McCain, Obama, politica estera
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Dissento. Il NYT ha posto una condizione per pubblicare McCain: avrebbe dovuto dire qualcosa sulla sua definizione di “vittoria”, altrimenti poteva scordarsi di andare in pagina. Evidentemente questa "controproposta" implica evidentemente una critica al fatto che nell’editoriale “censurato” McCain accusi Obama di “parlare solo di come por fine alla guerra, mai di come vincerla”, senza però spiegare cosa si intenda oper vincerla.
Si tratta di una critica tutt'altro che stupida, perchè è ormai opinione corrente, anche a sinistra, che grazie al surge la guerra in Iraq è finita e l’abbiamo vinta noi: uno potrebbe obiettare che allora cosa ci restiamo a fare, se war is over possiamo finalmente levare le tende. Il che, paradossalmente, ritorcerebbe il successo del surge a favore di Obama che ne è sempre stato un detrattore, e contro McCain che ne è stato il profeta.
Il problema è che l’obiezione non è affatto stupida, ma è totalmente, squisitamente, spudoratamente politica.
E' la riprova del fatto che i media – tutti, non solo il NYT – si stanno mobilitando politicamente a favore di Obama.
Consiglio la lettura del post odierno sul blog politico di Vanity Fair, nel quale l'autrice si chiede: I MEDIA STANNO CERCANDO DI ELEGGERE OBAMA?
E si risponde: sì.
Non siamo d'accordo all'origine. E qua Obama e McCain non c'entrano. E non siamo d'accordo neppure sulla necessità di vincere. Cosa? E perché? E, per finire, nemmeno sul fatto che sia the surge che ha funzionato. Come saprai, parallelamente all'aumento dei militari è successo che invece di spezzare le reni ai sunniti, si è deciso di coinvolgerli nel gioco politico, di offrire loro doni, potere, armi e soldi. Rischioso ma inevitabile dopo il disastro degli anni passati. Ovvero, come sull'Iran in questi giorni, Bush ha dato ascolto ai realisti e non ai messianici invasati che hanno guidato la sua amministrazione.
Sull'articolo negato: c'è un elemento scoop che pesa. I media Usa, lo sai meglio di me, non pubblicano qualsiasi cosa perché famosa. Serve avere qualcosa (e Obama gliel'ha data).
Sui media direi che hai sostanzialmente ragione. La politica negli ultimi tempi (e purtroppo), è anche saper vendere un prodotto e Obama è in questo senso non ha rivali. Ma ha anche saputo mobilitare decine di migliaia di persone. E per noi questa è la parte importante. Attenzione però, Krugman e Krauthammer hanno picchiato duro Obama e dopo che ha fatto flip-flop come anche McCain, in molti da sinistra gli hanno dato addosso.
Sul surge rinvio la discussione ad altra data, altrimenti traborderei dai confacenti limiti di commento a qusto post. Mi limito a far presente che ogni novità registrata nei rapporti con gli iracheni (non solo isunniti) appare correlata con il surge stesso, che come certamente saprai meglio di me non è stato solamente un aumento quantitativo delle truppe.
Sull'argomento del "bias" pro-Obama da oarte dei media, vedo che siamo invece abbastanza d'accordo. Soltanto, mi pare un tantino farisaico relativizzare in considerazione del fatto che la testata deve pur pretendere "qualcosa": forse che tutte le altre volte che McCain era stato pubblicato il suo scritto conteneva chissaché? Non direi proprio...
molto intiresno, grazie
Posta un commento