Giornata ricca di eventi importanti quella di oggi, li sintetizziamo per mancanza di tempo.
1. La prima notizia, l'unica vera, pesante, è quella che vede il governo statunitense intervenire pesantemente in aiuto di Fanni Mae e Freddie Mac, le due compagnie di mutui ipotecari che garantiscono assieme la grande maggioranza dei mutui degli americani. Nei giorni scorsi sono crollate in borsa e le notizie sul loro stato hanno spinto Paulson a metterci miliardi di dollari. La faccenda è molto complicata - ad esempio: il crollo dei titoli è dovuto proprio all'intervento pubblico, non alle voci sul cattivo stato delle compagnie. Di certo è che nessuno, nemmeno voi che leggete, si può permettere un crollo dei due colossi, la crisi economica globale che non accenna a lasciarci, troverebbe un nuovo moltiplicatore. E di certo c'è che Fannie&Freddie sono ben capitalizzate e dovrebbero sopravvivere (ecco Krugman dal NYT). Da ultimo c'è da registrare il fatto che lo Stato americano interviene pesantemente in economia, un segnale di più che il libero mercato non esiste e un interessante indicatore del passaggio di fase dal punto di vista della teoria economica imperante: il governo come grande prestatore di soldi, si chiede Peter Goodman. La Fed ha anche approvato nuove regole per i mutui. Addio subprime?
2. Sempre parlando di economia, la belga Stella Artois ha comprato la birra Usa per eccellenza Budweiser, un altro duro colpo all'immaginario dell'americano medio.
3. Venendo al petrolio, il presidente Bush autorizzerà la ripresa delle trivellazioni al largo della costa americana. Si tratta di una decisione simbolica, c'è un legge federale che le impedisce (si sommava a un bando presidenziale, tolto da Bush). La notizia è politica: McCain e Obama hanno una visione diversa di cosa fare in materia energetica, McCain vuole trivellare, Obama pensa a risparmio energetico e energie rinnovabili. Bush così interviene a favore di McCain.
4. Il New Yorker pubblica una copertina nella quale i coniugi Obama vengono ritratti come un islamista e una qualche Black Panther che si salutano con un pugno mentre nel caminetto brucia la bandiera a stelle&striscie. La campagna di Obama è furiosa. Attenzione, si tratta di satira sui denigratori del senatore, ma satira di tipo newyorchese, liberal e colta. L'articolo di Chris Lizza spiega: l'errore su Obama è che lo si pensa come un rivoluzionario. La paura della campagna del candidato, forse un po' eccessiva, degli obamas è che la vignetta venga usata dalla destra e da Fox come se fosse un quadro veritiero. Su Huffington Post la copertina, le notizie e un'intervista al direttore del New Yorker David Remnick.
14 luglio 2008
Quattro notizie importanti: petrolio, crisi, birra e satira
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