2 marzo 2009

Vogliamo una società più giusta?

E' questa la domanda da farsi in questa crisi, secondo l'editorialista del Washington Post E.J. Dionne. Il piano di Obama, argomenta lui, non crea il socialismo: semplicemente redistribuisce il reddito e le spese come strada per uscire dalla crisi. I costi della sanità americana sarebbero comunque arrivati al 20% del PIL tra pochi anni, il problema quindi non è se aumentare la spesa sanitaria ma a chi farla pagare. L'aumento vertiginoso della spesa pubblica porterà la quota di PIL gestita dal bilancio federale al 23% tra il 2010 ed il 2014, poco meno del 2% in più rispetto allo scorso anno. Con questo, in fondo piccolo, spostamento l'amministrazione potrebbe redistribuire seriamente il reddito e impostare su nuove basi lo sviluppo del paese. Il Los Angeles Times affronta un'alta sfaccettatura della crisi: la reazione dei cosiddetti "millenials" e cioè i nati tra il 1978 e i primi anni novanta. Sono stati loro il motore di Obama e saranno loro tra i più colpiti dalla crisi. Per ora rimangono intramontabilmente ottimisti. E d'altronde, se questi sono i termini del dibattito negli USA, forse è anche lecito.

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