Ricordate Christopher Buckley? Figlio di William, conservatore fondatore della National review, a sua volta autore e polemista conservatore. Era balzato in vetta alle cronache per le dimissioni dalla rivista dopo la autodenuncia: voterò Obama, aveva scritto. Nei giorni scorsi un quotidiano italiano ci aveva spiegato che era pentito perché Obama è troppo di sinistra. I conservatori pentiti, era il titolo. Poi, oggi, troviamo su Fortune un articolo a firma Christopher Buckley che spiega: lo rivoterei. Il tema è: che opposizione farà il Grand Old Party? Che vogliono e dove vanno i repubblicani? Ecco un commento del NYT su quello che, ci si chiede, sta diventando il partito dei Rush Limbaugh. Jay Cost, su Weekly Standard, sostiene che il GOP, possa tornare a vincere. E' probabile che, al momento, l'unica speranza che il partito di Bush ha di tornare a vincere è un fracasso totale delle politiche del presidente democratico. Sul futuro del Grand Old Party, domani, domenica, dalle 11.30 alle 12 va in onda la puntata di Diario Americano, la trasmissione di Roberto Festa su Radio popolare. La si può ascoltare online o scaricare il podcast.
7 marzo 2009
I conservatori e Obama (e la stampa italiana)
Pubblicato da America2008 alle 15:10
Etichette: coalizione conservatrice, partito repubblicano
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