21 luglio 2009

Guantanamo, i prigionieri che non sai dove mandare, il G8 de L'Aquila e i guai di Obama

Problemi a chiudere la prigione. Sembra che una delle prime scelte di Obama stia incontrando ostacoli. E che il piano di chiusura verrà rinviato. Perché? Un rapporto sullo status dei detenuti e sul loro destino viene rinviato di sei mesi (su questa pagina della Bbc anche il pdf del rapporto preliminare). Non si è dunque trovata una via d'uscita legale che soddisfi l'amministrazione sul fronte giuridico tanto quanto su quello della sicurezza. Un bel guaio d'immagine, anche con l'opinione pubblica musulmana. Qual'è il problema vero? Semplice, gli americnai non sanno dove mettere i detenuti. Questi hanno confessato cose, ma le confessioni gli sono state estorte con mezzi illegali e non sono quindi utilizzabili in un procedimento giuridico con garanzie. Se però le confessioni fossero vere - e qualcuna lo sarà pure - rilasciare alcuni dei prigionieri sarebbe un grosso pericolo. L'accordo del G8 a L'Aquila tra Berlusconi e Obama sull'accoglienza di alcuni detenuti attualmente nel carcere cubano (con in cambio le gentilezze americane al padrone di casa) è proprio questo. Per regalare prigionieri in giro e restituire loro uno status giuridico in linea con il diritto, gli americani stanno facendo pressioni, richieste, preghiere, ricatti e tutto quanto possono. Ma nessuno vuole mettersi in casa persone che sono potenziali membri di al Qaeda. Badate bene, in molti casi non ci sono satti problemi: gli uighuri sono alle Bahamas e alcuni altri sono tornati a casa. Ma ci sono alcuni casi di difficile risoluzione.

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