Cominciamo con l'articolo pubblicato oggi sul Washington Post. Obama parla di economia, delle forme che ha preso negli States negli ultimi decenni e della necessità di riformarne le basi. La ricetta? Abbassare i costi della sanità, creare lavoro, migliorare la qualità della manodopera Usa e nel lungo termine ridurre il deficit. Chiamate mago Merlino e Mandrake. Ieri la Camera ha approvato una misura di sostegno finanziario agli studenti (una riforma dei prestiti che in queti mesi di crisi finanziaria ne hanno messi parecchi in ginocchio).
Quanto alla sanità, i democratici stanno pensando a introdurre una tassa sui redditi più alti per finanziare la riforma sanitaria. Ma nel partito monta la rivolta dei moderati (ecco una analisi di Politico sul problema moderato di Obama): i nodi cominciano ad arrivare al pettine e vedremo se Obama e i suoi saranno abili anche stavolta. Se il presidente passasse questo scoglio e la riforma entrasse in vigore, il midterm del 2010 sarebbe più facile.
In questi giorni il presidente ha difeso il piano, dicendo che ha funzionato come doveva. Krugman (vedi sotto) sostiene che ce ne vuole un altro. La crepa stimulus è un'altra crepa seria. Financial Times a pranzo con Larry Summers, che ci spiega che il peggio non è passato.
12 luglio 2009
Economia, tasse e un articolo di Obama
Pubblicato da America2008 alle 10:21
Etichette: amministrazione Obama, crisi economica, riforma sanitaria, tasse
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