La migliore sintesi del discorso obamiano ci sembra, per ora, quella di David Corn su Mother Jones. Se avete poco tempo per andarvi a guardare la stampa Usa, prendetevi questa.
Il quesito finale di Corn è quello che ci poniamo tutti: può un dicorso cambiare il corso di un processo legislativo complesso dove tutti si sono già posizionati dentro le proprie trincee? L'intervento di Obama era diretto all'opinione pubblica (soprattutto a quella più speventata dall'idea di un cambiamento dello status quo) e ai Congressmen; adesso va misurata quanto l'abilità retorica di Obama abbia prodotto in termini di consensi (partirà l'ondata di sondaggi per vedere quanto Obama riesce a spostarne) e quanto, soprattutto, Obama e i suoi uomini sapranno fare nei corridoi del Congresso per persuadere, minacciare, convincere, aggredire.Per vincere, insomma, ben sapendo che il sistema istituzionale americano è una via di mezzo tra Bisanzio e il MedioEvo europeo dei principi e delle gilde. Intanto la Casa Bianca, contemporaneamente al discorso del presidente, ha articolo una sua proposta - ancora piuttosto generica, ma sua - di riforma. In molti chiedevano che il presidente fornisse questo canovaccio. Lo trovate qui.
10 settembre 2009
Commenti americani
Pubblicato da America2008 alle 11:03
Etichette: amministrazione Obama, Congresso, riforma sanitaria
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2 commenti:
Primo effetto è che il Democratic National Committee ha ricevuto in donazioni oltre un millione di dollari nelle 24 ore successive al discorso.
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