6 settembre 2009

Anche i lobbisti piangono


La crisi colpisce anche il settore delle lobby, che nel 2008 aveva assorbito ben 3,3 miliardi di dollari, più del doppio del decennio precedente. Sono soldi che pesano e hanno pesato sempre di più, quando si analizza la politica americana bisognerebbe ricordarsene più spesso. La (buona) notizia che ci da oggi il Washington Post è che per la prima volta i soldi spesi per fare lobby sono diminuiti del 10% e che ci sono più di 2mila lobbisti in meno a Washington - non bisogna dimenticare che è un lavoro legale, per il quale ci si registra. Un po' è la crisi ma un po' è che semplicemente sta cambiando la natura del lobbying: si fanno più spot in tv, si creano più campagne "dal basso" e tutto ciò non viene registrato dall'ufficio del Congresso che aiuta a compilare i grafici che vedete sopra. Per esempio 75 milioni di dollari sono stati spesi finora in pubblicità televisiva solo sul tema della sanità. E poi alcune società non ci sono più (la Lehman) o altre sono parzialmente sotto controllo governativo come quelle del settore automobilistico oppure assicurativo. La parte del leone, nonostante il calo, la fa ancora il settore sanitario dove si spendono comunque più di 200 milioni in un solo trimestre.

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