Ecco in un articolo abbastanza schematico di RealClearWorld le sfide che impegneranno da subito Hillary Clinton sul processo di pace: dal 9 gennaio per esempio la legittimità della presidenza di Abu Mazen sarà quantomeno dubbia, un mese dopo le elezioni israeliane potrebbero portare al potere Benjamin Netanyahu. In poco tempo, potrebbe ritrovarsi senza interlocutori veri. Ecco che la scelta di un buon inviato per il Medio Oriente è cruciale. Huffington Post propone Colin Powell e vede come la peste Dennis Ross, troppo vicino ad Israele. Il giornale israeliano progressista Ha'Aretz parla invece di Daniel Kurtzer che noi intervistammo in forma riservata la scorsa estate: è uno che ha fatto tesoro degli errori dell'amministrazione Clinton e anche solo per questo sarebbe una buona scelta. Infine, David Corn di Mother Jones ci invita a non sottovalutare un'altra figura della nuova amministrazione Obama e cioè il generale Jones, nuovo consigliere per la Sicurezza nazionale: un militare ma anche un diplomatico, potrebbe far funzionare di nuovo l'apparato di intelligence e diplomatico che è fermo dall'epoca d'oro dei neocon.
2 dicembre 2008
Il Medio Oriente che aspetta Hillary
Pubblicato da America2008 alle 08:49
Etichette: amministrazione Obama, figurine, politica estera
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1 commento:
lol,so nice
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