16 luglio 2009

La medicina per la Sanità (e il ritorno di Sarah Palin)

Ieri la commissione Help (sanità, educazione, lavoro, pensioni) del Senato ha varato la sua ipotesi di riforma sanitaria. La Camera ne ha una sua. Sono molti simili dal punto di vista del meccanismo per allargare la platea delle persone con il diritto alla salute (obbligo per i datori di lavoro, penale per chi non lo fa da usare per finanziare il meccanismo pubblico, assicurazione pubblica rivolta a individui e piccole imprese in competizione con quelle private per abbassare i prezzi). I due testi costano uguale ma divergono sul come si finanziano: quello del Senato è più moderato e prevede risparmi enormi - difficili da ottenere in quella misura - quello della camera prevede una tassa sulla ricchezza. Sopra i 280mila dollari si paga una tassa sulla quota di reddito eccedente (chi guadagna 290mila paga la tassa per la saluta solo su 10mila dollari). Ci sono tre fasce e tre aliquote, dall'1% al 5,4% per chi guadagna sopra un milione (che si vede tassato all'1% il reddito eccedente la prima fascia, al 2,qualcosa quello della seconda e al 5,4% per la terza). Si tratta di una tassa progressiva ma molto moderata: al massimo, l'ultra milionario, pagherà 9mila dollari l'anno. Obama vuole una legge entro le vacanze di agosto. Se ci riesce porta a casa metà vitoria nel midterm 2010.
Sarah Palin, che si è dimessa a sorpresa dalla carica di governatore dell'Alaska circa una settimana fa, torna a farsi sentire. Sulle dimissioni si è detto di tutto: dagli scandali che inseguono Palin alla volontà di diventare il cane da guardia del GOP, fare quella che ringhia e vedere se dura abbastanza da candidarsi al Senato o alle primarie e provare a diventare presidente (heaven help us). Per darsi un tono, Palin ha scritto questo articolo sul Washington Post nel quale spiega che l'energy bill fa schifo. La sua politica energetica la ricordiamo urlata nei comizi: drill, baby, drill, trapana, ragazzo, trapana. Funzionava come slogan col doppio senso ma non molto di più.

Per finire, Hillary Clinton ha dato questo discorso al Council on foreign relations. I maligni dicono che lo ha fatto per rimarcare che c'è anche lei. I buoni parlano di ottimo discorso di politica estera. Non abbiamo ancora fatto in tempo a leggerlo.

2 commenti:

patrickmahy ha detto...

Per quanto chiaramente si rilanci su scala nazionale, continua a ricadere in una prospettiva marginale che non credo che possa aiutarla più di tanto. L'ottica del noi alaskani sappiamo meglio degli altri come affrontare la Russia, e sappiamo meglio degli altri gestire energia ed economia rischia di ridicolizzarla...

_Particularly in Alaska, we understand the inherent link between energy and prosperity, energy and opportunity, and energy and security. Consequently, many of us in this huge, energy-rich state recognize that the president's cap-and-trade energy tax would adversely affect every aspect of the U.S. economy._

America2008 ha detto...

grazie, non avevo fatto in tempo a leggere con attenzione, così il post è molto più completo