1 luglio 2009

Quota 60 in Senato, ambiente e “pork barrel spending" e Chavez vs. Obama


1. Il risultato finale era molto meno importante di quello della Florida nel 2000, ma stavolta la Corte Suprema (del Minnesota) ha dato ragione ai democratici: il riconteggio, i ricorsi e la battaglia giuridica hanno assegnato il seggio senatoriale al partito di Obama (qui potete ascoltare il superconservative Rush Limbaugh definire il recount uguale a quello dell'Iran nel suo show radiofonico). Al Franken è il nuovo senatore dello Stato del nord dove i repubblicani avevano tenuto la convention. Mentre ai dem è riuscito di strappare il seggio del Colorado, qui è andata diversamente. Il rivale di Franken, un ex comico piuttosto liberal, era Norman Coleman, fino a ieri una figura pesante del Grand Old Party. Il dato cruciale è che il partito di Obama raggiunge quota 60 senatori ed ha una maggioranza a prova di filibustering (ostruzionismo). Su Al Franken: potrebbe diventare uno dei nemici preferiti del GOP, scrive Matthew Cooper su Atlantic. Certo, la maggioranza democratica ha dato prova di riottosità e dunque un voto in più è cruciale ma non blinda Obama (è pur vero che di fronte a una possibile vittoria cruciale del Gop su uno dei grandi temi il partito dovrebbe ricompattarsi). Un fatto comunque importante ora che al Senato arrivano le leggi sull'energia e comincia il difficile dibattito sulla riforma sanitaria. A proposito si sanità, ecco un articolo da Slate che ci spiega perché i sondaggi sulla sanità non sono affidabili (in breve: se ti chiedo: “Pensi che tutti dovrebbero avere il diritto?" Tutti risponderanno si, se chiedo "Paghi troppo per l'assicurazione?" sarà lo stesso, non c'è coerenza del pubblico in una materia tanto complessa. Ergo: provare, trovare una maggioranza e aspettare di vedere che succede). E un commento a favore della nascita di un'assicurazione pubblica in competizione con i privati dal liberal The New Republic.
2. Qui sotto parliamo dell'energy bill. La legge non è malaccio, ma come spesso accade nella politica Usa (e nella Finanziaria italiana), nel testo si nascondono spese e aiuti a settori, Stati, categorie che hanno fatto pressione sul loro rappresentante (o che questi ha chiesto per corteggiare i suoi elettori. E' il prezzo per ottenere la maggioranza su un voto cruciale e difficile, ma non è la riforma della politica promessa da Obama. Ecco cosa dice il New York Times in materia. La pratica di inserire nelle leggi spese inutili e/o nascoste si chiama pork barrel spending. Il Washington post ci racconta di come il senatore delle Hawaii abbia consentito che una banca locale sull'orlo della crisi abbia ricevuto 135 milioni di aiuti federali senza rispondere ai criteri. Molti hanno lavorato per ottenere fondi alle banche locali.
3. Chavez accusa gli Stati Uniti di aver orchestrato il golpe in Honduras. E' un'accusa fuori tempo massimo. Un golpe da operetta, per quanto violento, non aiuta la causa di coloro a cui piacerebbe cambiare segno alla politica latinoamericana. La reazione di Obama e quella dei govenri moderati del continente lo dimostra. Ecco un articolo critico verso i democratici, troppo timidi e lenti nel condannare il golpe (da The Nation) - ma per quando ancora sulla prima del sito, dev'essere precedente alle parole del presidente, che sul passato modo di fare degli Usa è stato chiaro con gli iraniani, figuriamoci nell'ex cortile di casa. Qui il NYT difende Obama.

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