30 luglio 2009

Sanità: appuntamento a settembre

I democratici hanno trovato un compromesso sia con la loro ala conservatrice (i blue dogs) che con i repubblicani moderati per discutere la riforma sanitaria a settembre. Una prima sconfitta per il presidente che avrebbe voluto che il primo voto dell'assemblea ci fosse già prima delle vacanze. E non a torto: come ci spiega il New York Times, i fautori dello status quo hanno già speso una somma ingente in spot televisivi conquistando una porzione di opinione pubblica non trascurabile. Usano la paura dei già-assicurati di perdere il proprio dottore ed il proprio livello di assistenza in cambio di tasse più alte. Starà al presidente, e al suo partito, contrastare questa campagna e coniugare i vari elementi all'interno della propria coalizione.
Al momento sembra che ci sia un primo compromesso (troppo moderato per l'ala liberal dei democratici) su un piano che costerebbe relativamente poco, darebbe meno sussidi ai poveri per farsi l'assicurazione, costringerebbe meno società a farla per i propri dipendenti e ammorbidirebbe l'entrata sul mercato dell'assicurazione pubblica.
Un cammino complicato quello di Obama: deve far passare il piano attraverso le forche caudine dei repubblicani e dei democratici conservatori ma allo stesso tempo la riforma deve produrre dei cambiamenti tangibili per la sua base sociale. Altrimenti il rischio è quello di spaventare e compattare i nemici senza dare nulla di concreto ai propri sostenitori. Una strategia che il centrosinistra italiano conosce bene: se fate mente locale ricorderete il destino delle "lenzuolate" - solo 3 estati fa, ma sembra un decennio.

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